
Dopo esserci rincorsi per qualche giorno, riesco ad avere il piacere di intervistare Yassine Rachik, che dopo la splendida prestazione di un mese fa alla maratona di Londra, chiusa con il tempo di 2h08'05", ha acceso le speranze azzurre in vista dei prossimi Mondiali a Doha e soprattutto delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Raggiungo telefonicamente Yassine sulla via del ritorno verso casa, reduce dal successo alla CorriTrieste.
Innanzitutto complimenti per la tua splendida prestazione a Londra, ci racconti come è andata?
Sono molto soddisfatto di quel che ho fatto a Londra, mi rammarico solo per qualche passaggio un po’ troppo veloce all’inizio, anche perché il percorso era tutt’altro che semplice. Forse se avessi saputo gestirmi meglio nella prima parte di gara, avrei avuto qualcosa in più da spendere nel finale. Comunque sono molto contento, sono stato ripagato di tutti i miei sacrifici.
Considerando che era soltanto la tua seconda maratona in carriera, puoi solo migliorare, il futuro è della tua parte
In realtà io Londra la considero la mia prima vera maratona, perché quella agli Europei di Berlino, dove ho colto il terzo posto e la medaglia di bronzo, è stata una gara molto tattica, con passaggi intermedi piuttosto lenti. Contava più il piazzamento che il tempo.
La tua prestazione a Londra ha acceso le speranze della maratona Italiana in vista dei mondiali di Doha
Ne sono felice, ora dobbiamo impostare il proseguo della stagione con il mio allenatore, per valutare in quali condizioni posso arrivare a Doha.
Rispetto a un anno fa ti senti più forte?
Beh si, più maratone corro, più accumulo esperienza. La preparazione per la maratona di Londra è stata fatta in quarantatré giorni a causa di alcuni infortuni che mi hanno costretto a diversi stop. Pensa che se solo fossi riuscito a fare un lungo in più prima di Londra, sarei probabilmente riuscito a limare un minuto sul mio tempo finale. Se riuscirò a prepararmi bene, penso che in futuro potrò fare grandi cose su questa distanza.
Pensi che correrai una maratona internazionale anche in autunno?
Si, anche se non abbiamo ancora deciso quale. Potrebbe essere New York, ma non siamo ancora sicuri. Vedremo.
E poi verrà anche Tokyo, ti senti pronto per una medaglia?
Senza dubbio l’obiettivo per il prossimo anno è Tokyo, e poi riuscire a fare un tempo alla mia altezza.
Quale sarebbe un tempo alla tua altezza?
Non vorrei dirtelo per scaramanzia, ma visto che insisti dico 2h06’
C'è qualcuno a cui ti ispiri?
Eliud Kipchoge. Lui è straordinario, mi fa impazzire, quello fa è impressionante, non è umano. Non credevo che esistessero esseri umani come lui.
A proposito, pare che Kipchoge proverà nuovamente ad abbattere il muro delle due ore, cosa pensi della rincorsa un po’ artificiosa dei record? Che senso ha se non lo ottieni in gara?
Per quel poco che so di lui, da quel che trapela dai suoi allenamenti, lo può siglare tranquillamente anche in una gara ufficiale. Mi dicono che si è allenato come mai in vita sua. Lui la maratona ce l’ha nel sangue. La domanda non è come abbatterà il muro delle due ore, ma quando.
So che in passato ti cimentavi in ogni tipo di distanza, per te non faceva molta differenza
Si, ero un po’ matto, facevo anche quaranta gare all’anno. Facevo un po’ tutto: gare indoor, campestri, la staffetta 4x200, la 4x400… dove si correva io c'ero. Solo negli ultimi due anni ho deciso di darmi un indirizzo preciso e dedicarmi alla maratona.
Quale sport segui in tv, oltre l’atletica?
Sinceramente nessuno, devo dedicare tutto il mio tempo e le mie energie alla maratona, devo ancora studiarla bene. Seguo la corsa, basta e avanza.