Valeria Straneo:«Voglio correre fino al 2082!»

Con la mezza maratona di Monza, disputatasi una decina di giorni fa, l'atletica su strada ha mosso un primo passo verso quella normalità che tale ancora non si può considerare, ma che è l'inizio di un percorso, temo ancora molto lungo. Così nonostante le norme che prevedono restrizioni e distanziamento, migliaia di podisti non si sono fatti scoraggiare e si sono presentati al via della manifestazione. Tra di loro c'era una grande atleta e amica del Corsivosportivo.it, ovvero Valeria Straneo. Che manco a dirlo, ha vinto la gara per quel che riguarda le donne, precedendo al traguardo Giovanna Epis e Ivana Iozza.

Allora Valeria, come è stato tornare a gareggiare?

Molto emozionante, non prendevo parte a una gara dal 16 febbraio e per una come me, che adora gareggiare, è stato uno stop davvero sofferto. Il clima pre gara è stato strano, eravamo tutti distanti, quasi in silenzio, attenti al rispetto di tutte le norme imposte per mantenere il distanziamento. Era tutto molto insolito, l’importante però è essere tornati a incontrarci in una gara.

Qual è stato l’aspetto più duro da affrontare dal punto di vista sportivo, durante il lockdown?

Beh per chi come me pratica sport all’aperto non poter uscire è stato devastante. Io sono riuscita ad allenarmi fino ad aprile, dopodiché c’è stata una ulteriore stretta normativa, quindi per un mese niente di niente. Anche se era concesso correre in un raggio di 200 metri dalla propria abitazione, io non me la sono sentita.

Alla mezza di Monza hai ottenuto una bella vittoria e un buonissimo tempo. Soddisfatta?

Si lo sono, vincere è sempre bello, il tempo che ho ottenuto però è stato discreto, non buonissimo. Il caldo afoso ha influito negativamente sulla prestazione, inoltre il percorso all’interno del parco è molto duro, tortuoso e ondulato.

Non è la prima volta che vinci a Monza, è sbagliato dire che ti senti un po’ a casa lì?

È proprio così, la gara è organizzata da Marcello Magnani, sotto le insegne di Follow Your Passion, che oltre ad essere il mio manager è un mio grande amico. L’atletica non è l'atletica senza di lui: è la mia guida, il mio consigliere, il mio punto fermo.

I prossimi mesi saranno un punto interrogativo per tutti, più che progetti inseguiremo tutti delle speranze. Quali sono le tue, sia a livello personale che sportivo?

Vorrei riuscire a correre una maratona entro fine anno. Dovrebbe tenersi quella di Valencia, solo per atleti èlite.

Ti sei fatta una idea di quale potrebbe essere, in linea teorica, la gara dove provare a strappare il tempo per Tokyo?

Proverò proprio a Valencia. La città è bellissima, dispone di ampi spazi e l'andamento del suo percorso si presta alla perfezione alla ricerca del tempo. Anche se potrebbe non essere quello solito, sarà comunque privo di grandi asperità.

Ci racconti quanto è stato frustrante, seppur la decisione sia stata giusta, sapere del rinvio delle Olimpiadi?

Non era pensabile organizzare una Olimpiade nel corso di una pandemia, decisione dolorosa ma ineccepibile.

Lo so che è una domanda molto prematura, ma è il mio mestiere: comunque vada, nel 2022 ti vedi ancora con un pettorale indosso?

Ma certo! Anche fino al 2082! Prima o poi smetterò di fare l’atleta professionista, ma finché il fisico mi segue sarò sempre al via di una gara.