
Parliamo nuovamente di triathlon, o meglio di Ironman. La protagonista di oggi è in verità una Ironlady: Margie Santimaria. Non con tutti gli sportivi che intervisto scatta una sintonia immediata, ma con Margie non ho avuto alcun problema, perché oltre ad essere una sportiva, una eccellente triatleta, è una ragazza davvero simpatica e dalla forte personalità. Una di quelle persone che non si piange addosso, che reagisce attraverso il buonumore e l'ottimismo, persino nella sfortuna che si è manifestata nel suo recente infortunio. Figlia di Sergio, ciclista professionista degli anni 80, ammette di accettare i consigli del genitore ma con molta parsimonia e solo per quanto riguarda la bicicletta.
Ciao Margie, partiamo dal tuo recente infortunio, cosa è successo?
Stavo partecipando al triathlon di Candia, gara a cui avevo deciso di partecipare più che altro per proseguire la preparazione. Durante la frazione in bicicletta, mentre affrontavo la discesa, i freni non hanno risposto hai comandi e sono finita contro il guardrail, riportando una frattura alla mano, che ha richiesto purtroppo un intervento chirurgico.
Cosa stavi preparando?
Stavo preparando l’Ironman 70.3 di Barcellona
Ora come procederà il tuo recupero?
Bella domanda.Tieni presente che io sono un po’ matta e che due giorni dopo l’intervento stavo già mulinando le gambe sui rulli. Diciamo che non sono mai stata totalmente ferma, anche se piano ho già ripreso ad andare in bicicletta, perché mi è stato consigliato di muovere le dita per diminuire il gonfiore. Oltretutto ho anche una costola incrinata, sempre a causa delle stessa caduta, quindi niente corsa né nuoto finché il dolore non passa. Solo grandi camminate.
A livello internazionale hai colto ottimi risultati nel mezzo Ironman, ti senti pronta per vincere?
Si, anche se io parto sempre con l’obiettivo di vincere, non certo per arrivare dietro. Detto questo non voglio dire che a Barcellona avrei certamente vinto, perché questo è impossibile saperlo, ma la condizione era in crescendo, anche se con gli allenamenti ero partita un po’ in ritardo, a causa di un altro infortunio. Nella gare che avevo disputato in preparazione ero andata ogni volta un po’ meglio, in teoria il mio periodo migliore di forma doveva essere proprio quello compreso tra maggio e giugno, ma purtroppo mi sono fatta male nuovamente.
Immagino che l’obiettivo sia arrivare a competere nell’Ironman, giusto?
In realtà ne ho già disputato uno lo scorso anno, a Madrid, un Challenge. Non l’ho preparato bene, mi serviva per una questione di punti. Se non mi fossi fatta male quest’anno avrei partecipato a quello di Tallin, l’ultimo valido per accedere all’Ironman di Kona, che mi sarebbe servito per fare esperienza, almeno la prima volta, per poi pensare di fare bene la seconda.
Programmi per l’estate?
Vorrei partecipare al mezzo Ironman di Cervia, proprio in coda all’estate, ma solo se riesco a prepararlo bene.
Quale è stata la gara più dura a cui hai partecipato?
Ironman di Madrid, senza dubbio. Ci ho messo un sacco di tempo, 186 km in bicicletta con 2800 mt di dislivello in un giro unico. Inoltre faceva caldissimo, c’erano trentacinque gradi, senza contare che non avevo mai corso una maratona, ero arrivata al massimo a 27 km.
Ci pensi a Tokyo?
No, non sono più i miei ritmi quelli, a mio parere se ti concentri sugli Ironman, non puoi pensare di tornare a sostenere i ritmi di un triathlon sprint, oppure di un olimpico. Diverse le distanze, diversa la preparazione, rischi di fare due cose differenti e di farle male entrambe.
Papà ti segue?
No, onestamente mi lascia libera di fare le mie scelte. Solo per quanto riguarda la bici mi faccio consigliare, ma per la corsa e il nuoto faccio come credo sia giusto. E poi siamo due testoni, finiremmo per discutere continuamente, meglio così.
Segui altri sport oltre al triathlon?
Si, ovviamente il ciclismo, la bicicletta è presente nella mia vita da quando sono nata. In questo momento, mentre parliamo, sto guardando la tappa del Giro d’Italia. Poi mi piace il Biathlon ad esempio, trovo molto affascinante che la classifica possa cambiare nel giro di poco. Anche lo sci di fondo, la corsa… diciamo che mi piacciono molto gli sport di endurance, quelli dove si fa tanta fatica. Amo meno il calcio, ma non ti nascondo che se poi c’è una partita in tv, non è escluso che guardi anche quella.