
Dicono che un bravo giornalista non dovrebbe dare opinioni, ma solo illustrare i fatti. Sarà anche vero, ma parlando di Eleonora Giorgi (nella foto Colombo/Fidal) non riesco ad esimermi dal definirla migliore atleta azzurra del 2019. E la Fidal sembra pensarla come me, visto che l'ha eletta atleta dell'anno, categoria donne. Nonostante venisse da alcune ingloriose stagioni, proprio quando rischiava di perdersi tra il nulla e l'oblio, ha rimesso in gioco sé stessa e la sua carriera, passando alla 50 km di marcia. Come l'Araba Fenice è rinata dalle proprie ceneri nel 2019 appena trascorso: prima vincendo l'oro nella Coppa Europa, stabilendo anche il nuovo primato europeo, poi conquistando la medaglia di bronzo ai Mondiali di atletica a Doha, in Qatar. Inutile dire che per il 2020 a Tokyo sarà una delle nostre atlete di punta.
Eleonora quanto ci sente speciali ad essere l’unica atleta italiana ad aver vinto una medaglia ai Mondiali di Doha?
Aspetta, dammi il tempo di pensarci, è una domanda che non mi ha fatto nessuno….A parte gli scherzi, ci si sente molto speciali, ma anche se altri atleti azzurri avessero portato a casa una medaglia non mi sarei sentita meno importante. La medaglia è l’obiettivo di molti, ma per ogni competizione sono solo 3 gli atleti che ne conquistano una, va da sé che è davvero difficile riuscirci.
Quanto è stata dura la gara?
Durissima, posso affermare di essermela decisamente sudata questa medaglia! Il caldo è stato davvero asfissiante, ero molto preoccupata prima del via della gara, temevo di non farcela a portarla a termine. Ho avuto diversi momenti di crisi, molte delle mie avversarie hanno accusato dei malori e ogni volta che vedevo qualcuna fermarsi speravo di non essere io la prossima.
A proposito del caldo e delle difficili condizioni ambientali, dopo Doha si sono formate due fazioni: chi afferma che gareggiare a temperature così estreme sia sbagliato, e chi invece dice che oggi bisogna essere preparati a qualunque tipo di clima. Tu dove ti poni?
Fisicamente non è certamente salutare affrontare uno sforzo fisico intenso e prolungato a temperature così elevate. D’altro canto credo sia quasi impossibile oggi, anche a causa dei cambiamenti climatici in atto, trovare le condizioni ideali per disputare le gare. Bisognerebbe trovare una via di mezzo, se non è possibile gareggiare nelle condizioni migliori possibili, almeno che non siano estreme.
Il tuo 2019 è stato davvero positivo, un anno che possiamo definire di successo. Venivi però da alcune stagioni poco felici, ti sei resa conto di aver sbagliato qualcosa in passato, o è stata semplicemente sfortuna?
A mio parere la sfortuna non esiste. Ci sono stati eventi che mi hanno condizionata proprio alla vigilia di appuntamenti importanti, in ogni caso credo che tutto quello che mi è successo negli anni passati abbia fatto parte del percorso che mi ha condotto alla conquista del bronzo a Doha, nella 50 km.
Questo è stato il tuo primo anno sulla distanza dei 50 km, pensi di fare ancora meglio in futuro?
In realtà il mio futuro sui 50 km non sarà a lungo termine, in quanto dal 2021 non sarà più possibile gareggiare su questa distanza. Nella prima parte del 2020 ci sarà la Coppa del Mondo e lì certamente proverò a confermarmi nelle primissime posizioni, magari cercando di ritoccare il mio record personale, che tra parentesi è anche record europeo. Avrei voluto provare ad abbattere il muro delle 4 ore, ma probabilmente non ne avrò il tempo. Dal 2021 mi sposterò sulla 35 km. Mentre all’Olimpiade di Tokyo non ci sarà la 50 km femminile, ma solo maschile. Sarà l’unica disciplina di tutta la manifestazione che non vedrà l’omologa gara al femminile. Diverse atlete hanno presentato un ricorso al Tas, il tribunale arbitrale sportivo, in quanto questa decisione vìola la parità di genere. Ci spero ancora, ma difficilmente verrà introdotta in extremis.
Sono sicuro che ti farai valere anche su distanze diverse, ora che hai consapevolezza dei tuoi mezzi e che sei in fiducia. Detto questo, quanto è forte il rammarico di non disputare la 50 km a Tokyo?
Davvero un forte rammarico. Dopo il bronzo ai Mondiali, avrei certamente detto la mia anche a Tokyo. Non era scontata la medaglia, ci mancherebbe altro, però è indubbio che sarei stata una forte pretendente al podio. Comunque me la giocherò anche nella 20 km.
Chi temi di più tra le tue avversarie?
Davanti a tutte ci sono certamente le atleti cinesi. Ci sarebbero anche le russe da mettere nel novero delle favorite, ma come noto non parteciperanno all’Olimpiade per la squalifica loro inflitta.
A proposito di questo, clamorosa la loro esclusione non credi?
Ebbero guai anche a Rio 2016, anche allora a molti atleti russi venne impedito di partecipare. Non voglio entrare nel merito della sentenza, dispiace perché qualcuno senza colpe purtroppo pagherà, ma certamente bisognava fare qualcosa, dare un segnale forte perché quel sistema non poteva proseguire.
Torniamo a te, nei momenti meno felici della tua carriera hai mai pensato di abbandonare?
No mai. Sapevo di avere ancora molto da dire, sono estremamente testarda.
In questo 2020 avrai gli occhi di molti puntati addosso, sarai una delle sportive più attese. Come gestirai la pressione?
Io sono molto tranquilla, almeno per il momento. Spero solo di ripagare le aspettative che i tifosi e gli addetti ai lavori hanno su di me, e di confermare la grande tradizione dei marciatori azzurri.
Venendo a cose più frivole, hai avuto molto seguito il tuo invito, fatto attraverso i social agli amatori della maratona, di seguirti durante i tuoi allenamenti. Come è nata questa idea?
Mi fa molto piacere, ho lanciato questa iniziativa perché cercavo un po’ di compagnia per i miei lunghi, per non fare 40 e più km tutta sola. La cosa ha avuto successo, molti amatori tra i runners si sono uniti a me durante questi allenamenti. Sono stati tutti gentilissimi ed entusiasti, un po’ per la novità, credo sia stata una prima assoluta questa nel mondo dell’atletica, e forse anche perché si sono sentiti parte del mio successo.
Quando ti ho intervistata la prima volta, avevo avuto l’impressione tu fossi molto timida, in realtà quest’anno hai tenuto benissimo la ribalta
Ah si? Devo dire che non mi considero una persona timida, o meglio, lo sono con le persone che non conosco molto bene. In generale sono una persona molto estroversa, una gran chiacchierona! Diciamo che cerco sempre di tenere un profilo basso e di restare umile.