Strage di Bologna, parla Agide Melloni, l'autista del bus 37:"Essere vicino alla verità non mi interessa, voglio che giustizia sia fatta".

Agide Melloni, il 2 agosto 1980 era l'autista del bus 4030, della linea numero 37, quello che smise il servizio di trasporto dei vivi, per dedicarsi ai morti della strage di Bologna. E si capisce subito che il signor Melloni non è venuto a raccontare banalità. Infatti quando Luca Bottura, che lo sta intervistando dal palco organizzato in via Indipendenza, esordisce chiedendogli se sia soddisfatto che la verità sulla strage sia sempre più a portata di mano, lui risponde "Non mi interessa essere vicino alla verità, sarò in pace solo quando la verità sarà acclarata e giustizia sarà fatta".

Agide poi inizia il suo racconto. Ricorda che non era in servizio al momento dell'esplosione, ma quando si rese conto di quanto era accaduto, si è recò sul luogo del disastro. "Allora non c'erano i telefonini, non c'era il 118 e non c'era la Protezione Civile, organizzare i soccorsi era molto più complicato. Era necessario che le ambulanze si dedicassero esclusivamente a coloro che potevano essere ancora salvati, così i corpi dei caduti li trasportai all'interno del mio bus". Melloni tiene a precisare questo aspetto, che quarant'anni dopo sembra solo un dettaglio, ma in realtà non lo è affatto "Voi giornalisti continuate a scrivere che trasportai prima i feriti e poi i morti, ma questo non è vero. Non ho mai trasportato i feriti. Dovete essere precisi, perché i testimoni dei fatti a distanza di molti anni stanno naturalmente venendo a mancare, quando non ci sarà più nessuno a controllare quello che scrivete, dovrete continuare a tramandare la memoria di quanto accaduto senza cadere in errore". Racconta poi che vi fu una incredibile partecipazione di tutta la città, ognuno aiutava come poteva, ricordando un aneddoto che fa tenerezza: "Alcune casalinghe arrivavano con in mano la bottiglia del disinfettante e il batuffolo di cotone".

Manda anche un messaggio anche al Presidente della Repubblica:"Mi ha fatto piacere che Mattarella sia venuto in visita nella nostra città, commemorando la strage, ma perché invece di andare in chiesa non ha incontrato i cittadini di Bologna in modo più laico, venendo in Piazza Maggiore"? C'è poi spazio per una ultima considerazione. Quest'anno il tradizionale corteo in memoria della strage non ha avuto luogo, causa Covid, ma Agide Melloni vuole scoraggiare quanti credono che prima o poi, il corteo cesserà di sfilare "Smettano di affannarsi, i cittadini perbene della nostra città non permetteranno che questo accada".