
Penso di aver capito da tempo cosa rappresenta lo sport per me, di aver colto la metafora che esso ti serve su un piatto d'argento, a ogni passo, a ogni pedalata, a ogni calcio o bracciata: cioè che lo affronti come affronti la vita. E viceversa. Invece ancora mi stupisco quando incontro persone che nella loro vita fanno cose diverse, che hanno una diversa estrazione sociale, ma che si riuniscono la domenica sotto una sola bandiera, e condividono l'esperienza della sfida verso se stessi, tutti alla pari, tutti uguali.
La bandiera sotto cui si riuniscono i protagonisti di oggi, è quella degli Swimmer Inside. Ho avuto la fortuna di incontrarne alcuni e posso assicurare che queste persone hanno una forza tale, che nell'acqua non solo possono nuotare, ma potrebbero anche camminarci sopra! Hanno voluto condividere con me la loro esperienza personale, quello che li ha portati a incontrarsi, a un certo punto del cammino, e trovare una seconda famiglia, un punto di riferimento non solo nello sport, ma anche nella vita.
Punto di riferimento, è la parola che ho sentito usare più spesso da ognuno, quando parlano del presidente, Stefano Trentin. E' un fiume in piena, Stefano, non si fermerebbe mai, quando parla dei membri del gruppo si illumina, e per ognuno ha un aneddoto particolare.
Stefano, come nasce Swimmer Inside?
Nasce per gioco, insieme a Guido, mio cognato. Alcuni anni fa ci eravamo fatti fare delle magliette, in occasione di una a gara a Monate, con su scritto "I Cognati". Quando siamo tornati a casa, avevamo 12 richieste da altre persone presenti lí quel giorno, che volevano una maglietta come la nostra. Allora abbiamo capito che "I Cognati" era troppo restrittivo come nome, e che era possibile formare un gruppo piú numeroso. Oggi abbiamo membri in ogni parte d'Italia, non c'è manifestazione a cui partecipiamo dove qualcuno non ci chieda di entrare a far parte di Swimmer Inside, ma non prima di aver superato il nostro probante test di ingresso. Gli chiediamo: "ti piace nuotare"? se la risposta è si, allora il test è superato.
Stefano parla a lungo, si vede che vuole mostrarmi tutta la bellezza che c'è, dietro questo simpatico nome. Così come Cristina, Sara, Mirko, Andrea, Alessandra. Ognuno mi vuole trasmettere la sua esperienza, il suo modo di praticare e vivere il nuoto, e aggiungere un pezzetto all'enorme puzzle emotivo, che compone questo gruppo, anche per chi non è presente, e non può raccontarsi in prima persona.
Avrò occasione di parlarvi meglio di tutti loro, ma in questa serata di fine estate, la mia attenzione cade su un membro speciale: Sara Menardo.
Sara, insieme alla sua accompagnatrice Cristina De Tullio, parteciperà ai Giochi Mondiali Estivi Special Olympics, ad Abu Dhabi, dal 14 al 21 marzo 2019.
Sarà una grande emozione rappresentare l'Italia, vero Sara?
Si, davvero grande, ci saranno atleti provenienti da ogni parte del mondo, con Cristina difenderemo i colori azzurri nei 1500 metri, in acque libere.
Come va la preparazione?
In realtà stiamo cominciando ora, siamo proprio all'inizio, abbiamo una gara a Noli, a cui parteciperemo in preparazione all'appuntamento mondiale.
Sara poi si intimidisce e allora subentra Cristina: "Sono onorata che Sara mi abbia scelto per condividere con lei questa avventura, ed essere la sua partner in acqua. Tutti i membri di Swimmer Inside vorrebbero venire con noi, ma purtroppo non si può. Ci siamo qualificate molto bene a Montecatini Terme, e quindi faremo parte della delegazione di 115 atleti italiani che parteciperanno ai giochi estivi Special Olympics. Tutti i ragazzi che parteciperanno a questi giochi, hanno una fortissima motivazione, lo sport è il mezzo attraverso cui rivendicare, e ottenere uguaglianza".
A questo punto interviene Stefano che aggiunge: "Sara va veramente forte, questa ragazza è timida nella vita, ma tostissima in acqua".
Noi ne siamo convinti, e torneremo a seguire lei, e il suo gruppo.