Sara Brogiato "la maratona è la mia gara"

Ciao Sara, vorrei cominciare complimentandomi con te per il tuo eccellente terzo posto, al debutto, alla maratona di Torino. Cosa ci puoi raccontare della tua gara?

Grazie mille! Immaginavo che sarebbe stata una bella esperienza, ma non avevo idea che lo sarebbe stata così tanto. Sicuramente anche il fatto di aver scelto la maratona di casa per il debutto mi ha aiutata, ho avuto tantissimo tifo e sostegno da parte del pubblico. Durante la gara ho avuto bellissime sensazioni, temevo che una volta tagliato il traguardo non avrei voluto correrne un'altra, e invece è successo proprio il contrario! Ho pensato "ok, questa è la mia gara".

Mentre preperavi la maratona, la prospettiva dei 42,195 km, della lunga distanza, ti ha mai spaventata?

Sinceramenten no, non mi ha mai spaventata, volevo farla da molto tempo, troppo. Dentro la mia testa l'avevo già corsa un sacco di volte. Fin da piccola, dai miei 8 anni, prediligevo le lunghe distanze, paradossalmente mi spaventa di più correre un 1500 mt. Certo, la domanda "arriverò alla fine"? me la sono posta molte volte, però mai con timore.

Sulla maratona c'è una diceria: che ci si avvicina a questa distanza dopo i trent'anni, verso la fine della carriera. Tu e tanti altri state smentendo questo luogo comune

Questa forse è più una domanda per un allenatore, che per un atleta. Non voglio sembrare presuntuosa, e arrogarmi il ruolo di tecnico quale non sono, ma posso parlare per me, e io volevo correrla da tanto tempo, la sentivo dentro. Un anno fa poi è scattato qualcosa, ricordo perfettamente giorno e ora in cui ho preso la decisione di correre la mia prima maratona, benchè non sapessi se fosse la scelta giusta. Forse cominciare troppo giovani vuol dire bruciare la tappe, credo che l'età che va dai 26 e 28 anni sia il giusto range per affacciarsi a questa distanza non troppo acerbi, ma neanche al tramonto della carriera. Poi è vero che anche intorno ai 40 anni, nella maratona, si possono ottenre buoni risultati, ma se cominci troppo tardi ti bruci una bella fetta di carriera.

A proposito di carriera, come giudichi la tua di mezzofondista?

Non saprei darle un voto, dentro di me so che varei potuto fare di più. Purtroppo, per una serie di motivi, tempi e risultati ottenuti non stati quelli che avrei voluto. Io penso che nell'atletica ci voglia l'80% della testa, e il 20% delle gambe,alcuni atleti l'hanno capito più in fretta, io ci ho messo un po' più tempo a imparlo. Inoltre la pista l'ho sempre patita tanto, prima di correre la maratona, la mia distanza preferita era la mezza maratona, quindi avevo già cominciato a prediligere il fondo. Oggi non mi sento una mezzofondista.

Pensiamo in grande: obiettivo Tokio?

Credo che chiunque faccia sport ci pensi, la sera nel suo letto, prima di dormire. Così è anche per me, poi è chiaro che non vuol dire che ci sarò, ma sicuramente lavorerò per arrivarci.

Hai gare delle gare in programma prossimamente?

Attualmente no, mi sono riposata un po' dopo Torino, ora sto lavorando più che altro in palestra, la classica preparazione invernale. L'anno venturo farò i campionati italiani di cross, e poi una maratona in primavera, ma non so ancora quale.

Come ho chiesto anche a molte tue colleghe, la corsa sta diventando uno sport molto "al femminile", i risultati delle gare lo testimoniano. Secondo te perchè sempre più donne si avvicinano al podismo?

Cominciamo col dire che nella società odierna, tutto ciò che concerne il benessere e la salute è molto più sentito da tutti, e in particolare dalle donne. Basta vedere sui banchi dei supermercati, come sia veriegata e abbondante l'offerta di frutta e verdura. La corsa si sposa perfettamente con questa filosofia, è inevitabile che quasi tutti quelli che si avvicinano a questo sport lo fanno per perdere peso, per curare il proprio fisico e il proprio aspetto. Successivamente diventa una droga buona, una cosa di cui non riesci più a afre a meno. Poi è una disciplina facile da praticare, qualunque momento della giornata è buono per infilarsi le scarpette, se hai del tempo libero.

C'è una atleta che ti ha ispirato?

Ce ne sarebbero tantissime, mi ricordo che da piccola seguivo Maura Viceconte,in seguito poi anche Elena Romagnolo e Anna incerti. Adesso che le conosco personalmente mi fa uno strano effetto. Durante i raduni federali è bellissimo confrontarsi con loro, ed è una grande opportunità chiedere consigli. Ultimamente, in alcune occasioni, mi alleno con Catherine Bertone.

In chiusura, cosa ti piace fare nel tempo libero?

Un sacco di cose, mi servirebbe una seconda vita per potermi dedicare a tutto. Mi piace cucinare, soprattutto i primi, uscire con gli amici, poi mi piace leggere, sono molto appassionata di filosofia orentale. La musica, come sottofondo, ma non posso definirmi una appassionata, e comunque solo di nicchia.