
Al momento dell'annuncio delle formazioni il nome di Jesus Suso, nella lista degli uomini che si siedono in panchina, viene subissato di fischi insieme a quelli di Calabria e Biglia. Nonostante il malcontento generale da parte dei tifosi nei suoi confronti, la bordata di fischi che giunge dagli spalti fa un certo effetto. In quell'istante è difficile immaginare che proprio lo spagnolo sarà l'uomo partita, grazie a una punizione battuta magistralmente dal limite dell'area avversaria. Il suo gol permette al Milan di mettere in carniere tre punti di una importanza vitale, sia per la classifica, che per il morale. Le prossime partite vedranno i rossoneri impegnati contro Lazio, Juventus e Napoli, se anziché di calcio stessimo parlando di ciclismo, potremmo tranquillamente dire nelle prossime tre tappe la squadra di Pioli sarà impegnata sulle salite del Mortirolo, Zoncolan e Stelvio. Questo mini girone infernale sarà un crocevia importantissimo per la stagione, perché nella malaugurata ipotesi che il Milan non facesse punti, la stagione sarebbe pressoché segnata. Nonostante alla fine mancherebbe ancora più di metà stagione, sarebbe difficile riprendersi psicologicamente da un ruolino di marcia da zona retrocessione.
Venendo alla partita contro la Spal, i rossoneri ottengono una meritata vittoria, ma senza incantare. La paura domina la squadra di casa dal primo all'ultimo minuto, la posta in palio è troppo grande, la paura di fallire anche. Il clima sulle tribune non è ostile come contro il Lecce, ma comunque non completamente amichevole. Dopo tutti questi anni la pazienza dei tifosi è giunta a fine corsa, si ha davvero l'impressione che il pubblico non sia più disposto ad essere indulgente con nessuno dei giocatori. La Spal ha avuto un atteggiamento difensivo, quasi catenacciaro, per tutto l'incontro: in avanti creano poco e nulla, anche dopo lo svantaggio, e già dai primi minuti della partita mettono in scena poco edificanti manfrine con l'obbiettivo di perdere tempo prezioso. Nella prima frazione l'occasione più ghiotta per il Milan capita sui piedi di Castillejo: Hernandez centra un pallone per Piatek in mezzo all'area che devia male il pallone, questo raggiunge lo spagnolo che da zero metri devia sulla traversa. Nella notte di Halloween i fantasmi a San Siro si sentono come a casa. Nella ripresa i rossoneri, seppur contratti, appaiono un po' più vivaci, creano un paio di occasioni prima del vantaggio siglato da Suso e poi sprecano alcune palle gol per chiudere la partita, soprattutto con Paquetà. E' emblematica comunque l'azione che si svolge in pieno recupero: calcio d'angolo in favore della Spal, il portiere Berisha lascia la propria porta sguarnita e si getta in area nel tentativo di siglare il clamoroso pareggio. Il suo omologo Donnarumma però esce bene e blocca il pallone, ma anziché servire uno dei compagni che si proiettano verso la metà campo avversaria e la porta vuota, resta a terra col pallone tra le braccia. Troppa paura a casa Milan, meglio l'1-0 ormai a portata di mano, che correre il rischio che gli avversari recuperino il pallone.
Valutazione dei singoli: Piatek si muove molto ma raramente con costrutto, spreca una occasione ghiotta nel primo tempo, nel resto dell'incontro si vede poco in zona gol. Hernandez continua a essere uno dei migliori, Duarte ha giocato tutta la partita in modo ordinato ma senza clamori, come lo stesso Bennacer. Più in ombra rispetto alle recenti uscite Calhanoglu, più vivo Paquetà. Anche Castillejo che fino ad ora aveva visto pochissimo il campo lo si può inserire nelle note positive, coi suoi cinquanta minuti di partita, prima di cedere proprio il posto a Suso. La panchina sembra pungolare l'esterno destro, che gol partita a parte, pur non mettendo in scena effetti speciali, si rende certamente più utile che nel recente passato. Male Kessie. Da segnalare a cinque minuti dal temine il ritorno in campo di Jack Bonaventura, sarà molto utile a Pioli nel proseguo di stagione.