Milan, solo un pareggio per il debutto di Pioli

Al fischio finale dell'arbitro l'amaro sapore della delusione assale il palato di tutti i sostenitori del Milan che coraggiosamente erano presenti anche ieri sera, seduti civilmente al proprio posto e protestando con il silenzio, almeno ad inizio partita. Poi il Milan mette in mostra trenta minuti di bel gioco e gli applausi scrosciano. Il risultato finale di 2-2 non rispecchia l'andamento dell'incontro. I rossoneri pur non fornendo una prestazione impeccabile, hanno disputato una ottima prima mezz'ora di partita, giocando a ritmi altissimi, facendo girare il pallone con rapidità e creando diverse occasioni. Nella ripresa il ritmo cala vistosamente, comunque non era possibile pensare che tutte le magagne sparissero in due sole settimane di governo Pioli, ma sinceramente non si può dire di aver assistito a un disastro. Il Lecce nel primo tempo gira vuoto e non ci capisce nulla, mentre nella ripresa si fa molto più vivo nella trequarti di campo milanista. Alla fine dei conti i tiri in porta dei salentini sarebbero solo tre, purtroppo però incidono enormemente sul risultato finale. Due nell'azione del rigore, fallito da Babacar che si vede respingere il tiro da Donnarumma, prima che lo stesso Babacar lo ribadisce in rete. Poi c'è il tiro della disperazione scagliato da fuori area da Calderoni in pieno recupero che finisce nel sette, alla sinistra di Donnarumma. Fine. Ai giallorossi però bastano e avanzano per portare a casa un punto.

Nella serata in cui Piatek parte dalla panchina, piovono palloni in mezzo all'area come se non ci fosse un domani. Il polacco subentra a Leao a metà ripresa, tocca il pallone una volta e lo deposita in rete. Dicono che il calcio sia un gioco così popolare perché molto semplice, sembra però che gli allenatori a volte la pensino diversamente, cercando di cavare sangue dalle rape. Beninteso, non che Leao si sia comportato male, anzi, nella prima frazione di gioco si è mosso molto bene, liberandosi al tiro due volte più una terza nella ripresa. Purtroppo, al momento, il portoghese sotto porta non appare freddissimo, le sue conclusioni hanno ricordato quelle di un altro giocatore giunto a Milanello da oltralpe, cioè Niang. Tecnicamente e fisicamente appare nettamente superiore al suo predecessore, speriamo possa migliorare in fase conclusiva. Da sottolineare la prestazione di Calhanoglu, che se non gioca la sua migliore partita in maglia rossonera, poco ci manca. Segna un gol pazzesco, centrando l'angolo alto della porta avversaria opposto a quello di tiro, va alla conclusione in numerose altre occasioni, sfiorando il gol almeno in tre di queste e serve a Piatek l'assist per il momentaneo 2-1. Praticamente fa tutto lui, come si diceva una volta, canta e porta la croce. Più prosaicamente, in tribuna qualcuno scherzava, chiamandolo Maranoglu. Anche Hernadez gioca una partita estremamente positiva, spingendo molto e comportandosi bene anche in copertura. Male Kessie, che forse pensa ancora a Giampaolo, vedendo come gioca, mentre Suso disputa una partita migliore di quelle giocate fino ad ora, anche se mi chiedo se ci sarà mai un allenatore che proverà, almeno una volta, a fagli saggiare un po' di panchina. Incomprensibile infine la sostituzione di un Paquetà molto positivo, per fare spazio a Krunic, un mediano, quando il risultato era sull' 1-1. Come dicevo in precedenza, gli allenatori amano complicare le cose semplici.

Come già descritto, nella ripresa il Milan cala e il Lecce di conseguenza cresce. L'ingenuità di Conti, che provoca il rigore da cui scaturisce il gol dell'1-1 pesa moltissimo sul risultato e probabilmente anche sull'atteggiamento della squadra nei minuti finali. Nel giudizio conclusivo della partita i rossoneri avrebbero meritato la vittoria, seppur sofferta, ma anche gli episodi non sembrano arridere alla squadra di Pioli. Il tecnico ha certamente molto da lavorare, ma a sprazzi si sono viste buone cose, bisogna prendere quanto di buono messo in mostra contro il Lecce, farlo proprio, renderlo una costante e poi migliorare anche le cose che ancora non vanno. La fortuna, si dice, aiuta gli audaci, con un miglior atteggiamento anche i singoli episodi prima o poi volgeranno a favore del Milan.