
Quando, dopo tredici minuti di gioco, il tiro di Petagna deviato dallo stinco di Romagnoli assume una traiettoria beffarda e imparabile per Donnarumma, sugli spalti cala il gelo.
Si ha l'impressione che attorno a Gattuso e ai suoi giocatori danzino spiritelli dispettosi, che si divertono a punirli oltre i loro effettivi demeriti. Il Milan infatti comincia bene la partita, almeno rispetto alle ultime apparizioni, dimostrandosi spigliato e piuttosto rapido nella sua manovra di gioco. Colleziona diversi calci d'angolo in pochi minuti, ed il gioco è arioso, ampio; certo la Spal non rappresenta un test probante, ma non lo era neanche il Frosinone, solo per citare un altro degli avversari che, sulla carta, avrebbe dovuto essere comodamente alla sua portata.
Così quando tre minuti dopo il vantaggio dei ferraresi, Castillejo scaglia una imparabile saetta dal vertice sinistro dell'area di rigore avversaria, che si insacca nell'angolo alto opposto a quello di tiro, la gioia sugli spalti e in campo si scatena in un boato. Il Meazza sembra che respiri, e si ha la netta impressione che tiri un sospiro di sollievo.
Il gioco riprende, e il Milan continua a rendersi pericoloso con Kessie, Bakayoko e Calhanoglu, ma non riesce a trovare il gol del vantaggio. A fronte di una positiva prestazione generale, e in particolare di Suso, Castillejo, Bakayoko e Calanoglu, Higuain è ancora il fantasma di se stesso. Su un ottimo invito di Suso tenta lo stop a seguire in area, anziché tirare di prima intenzione, ma si allunga troppo la palla che termina sul fondo. Dagli spalti comincia a manifestarsi qualche fischio all'indirizzo del Pipita.
Nella ripresa la squadra di Gattuso sembra aver calato leggermente il ritmo, pur mantenendo l'iniziativa. Calabria con una azione personale si ritrova in area in ottima posizione, ma tarda a concludere, sprecando una buona opportunità. Sempre da una iniziativa di Calabria parte l'azione con cui il Milan passa in vantaggio: cross dalla destra del numero 2 rossonero, la palla arriva precisa sui piedi di Calhanoglu che sembra voler tentare la conclusione al volo, invece rimette il pallone al centro per Higuain, che si libera del suo marcatore e lo scaglia in rete dal limite dell'area piccola. 2 a 1. La corsa dell'argentino è sfrenata, va ad abbracciare mister Gattuso, e tutti e due vengono travolti dal resto della squadra.
I rossoneri tentano di chiudere la partita con Bakayoko, due volte, e con Calhanoglu.
La partita sembra non avere più molto da dire, così sale in cattedra l'arbitro, che comincia a fischiare falli dubbi, e a distribuire cartellini un po' a casaccio: ne scaturisce l'espulsione di Suso, assolutamente incomprensibile, a fronte di una partita estremamente corretta. L'ultimo brivido arriva nei minuti finali, quando una parata di Donnarumma su colpo di testa di Fares, evita l'ennesima beffa nel finale di questa tribolata stagione.
L' incontro termina col risultato di 2 a 1 per il Milan, vittoria meritata e qualche buon segnale, anche se una partita non basta per decretare il termine della crisi. Alla ripresa del campionato Gattuso potrà schierare il nuovo acquisto Paqueta, e magari Biglia, se riuscisse ad accelerare un po' i tempi di recupero. Sarà un mese di gennaio molto impegnativo, oltre agli incontri con Genoa e Napoli dopo la sosta invernale, i rossoneri dovranno affrontare la Juventus in Supercoppa, e la Sampdoria in Coppa Italia. I margini di errori saranno davvero molto ridotti.