Milan, è il momento di fare i conti

Come era prevedibile, a seguito del mancato raggiungimento della zona Champions League, le ambizioni del Milan per la prossima stagione devono subire un drastico ridimensionamento.

Simone Inzaghi, prima scelta della società di via Aldo Rossi, ha trovato un accordo con Lotito e quindi resterà alla Lazio. A questo punto la scelta cadrà a cascata su Marco Giampaolo, giovane e brillante tecnico che però non si è mai misurato con una piazza esigente come quella milanese. Oltretutto sulla sponda opposta del naviglio, Antonio Conte rappresenta una pesante ombra, un termine di paragone enorme.

Le mosse successive all’imminente ufficializzazione dell’ingaggio del tecnico della Sampdoria, saranno relative alle strategie di mercato. Bisognerà capire chi e quanti saranno i big sacrificati sull’altare del bilancio: dato che il nuovo allenatore con tutta probabilità adotterà il modulo 4-3-1-2, viene spontaneo giungere alla conclusione che il primo nome della lista dei partenti è Jesus Suso. Lo spagnolo ha avuto un campionato deludente, anche se la sua discontinuità è ormai nota ai tifosi rossoneri, in questa ultima stagione sono stati molti di più i momenti no, che quelli sì. In lieve ripresa sul finale, ha comunque dato uno scarso contributo alla sua squadra, sia in termine di assist, solitamente il suo punto di forza, che in zona gol. Difficile comunque che arrivi una offerta che copra il valore della clausola rescissoria, molto più probabile che il Milan scenda a più miti consigli, rinunciando fino a 10 dei 38 milioni che sarebbero necessari per lasciarlo partire.

Di difficile interpretazione invece la posizione di Donnarumma. La pace coi tifosi sembra siglata, anche se non pare goda di fiducia incondizionata da parte loro. La sua cessione potrebbe fruttare molti più soldi rispetto al compagno Suso, ma la situazione è cambiata rispetto a 2 anni fa quando mezza Europa era pronta a staccare un assegno per il bambino prodigio. Difficile che la quotazione attuale possa superare i 40 milioni di euro, al massimo si potrebbe ottenere una contropartita tecnica in aggiunta al cash. Inoltre l’altrettanto giovane Plizzari sta facendo grandi cose col la maglia azzurra al mondiale under 20, e sembra pronto per un ritorno a Milanello.

Gazidis potrebbe anche decidere di far partire entrambi, per avere qualche soldino in più da spendere sul mercato, ma a quel punto qualche nome che possa accendere le fantasie dei tifosi, anche se non di primissimo piano, dovrebbe per forza arrivare se non si vuole scatenare una rivolta di piazza.

Una cessione decisamente indolore sarà quella di Biglia, sempre che i dirigenti rossoneri riusciranno a convincerlo a rinunciare al suo contratto. Non sarà possibile comunque ricavarne moltissimo profitto, l’argentino viene da due stagioni decisamente deludenti e non è più un puledrino.

Impossibile invece che parta Romagnoli, cedere il capitano sarebbe un terribile autogol, non solo dal punto di vista tecnico ma anche d’immagine.

Bakaioko, nonostante l’eccellente stagione non verrà riscattato. Troppi i 35 milioni di euro necessari per vestirlo definitivamente di rossonero. All’ipotesi invece che il centrocampista non venga riscattato per problemi comportamentali non credo affatto: il ragazzo ha fatto qualche sciocchezza, ma nulla di così grave, inoltre il Milan ha bisogno come l’aria di un giocatore di quella qualità e non potrebbe permettersi astrusi ragionamenti sull’etica, in un mondo, quello del calcio, che l’etica la perde spesso e volentieri.

Rimangono poi gli interrogativi legati al capitolo infortunati: ai box per tutta la stagione ci sono stati Bonaventura e Caldara, che se tornassero pienamente a disposizione sarebbero due “acquisti” di valore. Poi c’è anche Conti, che nonostante sia stato regolarmente a disposizione da gennaio in poi, è stato utilizzato con il contagocce da Gattuso. Non sono riuscito a capire però se per la scarsa fiducia del tecnico nei confronti del ragazzo, o per la scarsa forma dello stesso.

Borini e Castillejo probabilmente resteranno, due riserve utili a cui non si può chiedere più di quello che hanno dato. Difficile invece che restino Laxalt e Mauri giocatori di scarso valore e rendimento. Mentre Montolivo e Bertolacci sono fuori rosa da un anno e verrà chiesto loro di accomodarsi gentilmente all’uscita.

Il punto interrogativo più grande, in questo momento riguarda la voce acquisti. Il Milan non può permettersi un top player, dopo che le ultime tre faraoniche sessione di mercato estive hanno portato a altrettanti fallimenti, questo sarà davvero un mercato all’insegna dell’austerità. Credo non abbia molto senso cedere un giocatore di medio livello per acquistare un altro giocatore di medio livello. Forse sarebbe più giusto lavorare col materiale che è già a disposizione, e puntare a rinfoltire un po’ la rosa con qualche giovane scommessa e qualche utile riserva, dato che uno dei punti deboli del Milan è proprio la panchina cortissima. A meno che non si crei qualche clamorosa occasione, al momento però difficile da immaginare.