Milan: chi avrà la decenza della vergogna?

Non credevo che in quella che fu la gloriosa storia del Milan, avremmo avuto il dispiacere di annoverare una partita simile a quella di oggi. L'Atalanta, che in teoria sarebbe una provinciale, suona i rossoneri neanche fossero un tamburo o un qualunque altro strumento a percussione. Una partita la cui matrice è stata chiara fin dal primo minuto, così come il destino della squadra di Pioli che non ha avuto scampo, né scuse, né alcun tipo di attenuanti. Una partita che mostra tutti i limiti della squadra, del tecnico e della società. Una partita in cui i pochi bluff che ancora sussistevano vengono smascherati, e così come la strega cattiva si rivela davanti alla specchio, anche il Milan deve fare i conti con la dolorosa realtà della sua immagine riflessa. Una partita per cui, spero, almeno alcuni dei responsabili, quelli che un minimo di coscienza ancora la possiedono, avranno il pudore di vergognarsi.

Bisognerebbe avere il coraggio di togliersi la maglia, riporla, e rifiutarsi di continuare disonorarla in questo modo. Questo per quanto riguarda i giocatori. Mentre i dirigenti dovrebbero presentare in massa le loro dimissioni irrevocabili, per non essere stati in grado, nonostante l'enormità di denaro speso, di portare al Milan giocatori con caratteristiche tecniche e umane tali da essere meritevoli di difendere colori ormai da troppo tempo fuori moda, il cui onore viene profanato sempre di più, col passare delle stagioni, delle proprietà, degli allenatori e da quelli che dovrebbero essere i protagonisti in campo, che invece si rivelano solo comparse di una tragicommedia che si perpetua anno dopo anno, senza soluzione di continuità. E' arrivato il momento di fare cadere ogni barriera, di varcare ogni confine che fino a questo momento avevamo considerato invalicabile, nel commentare la situazione di un club la cui gloria pare ormai così remota, da chiedersi se sia stata vera, o se sarà replicabile in futuro. Con oggi ogni tabù viene sfatato, proprietà presenti e passate devono assumersi la propria fetta di responsabilità di questa catastrofe, fare mea culpa con colpevole ritardo e farsi da parte. Non esistono più attenuanti, non c'è altro tempo da perdere: il fondo Elliot deve passare la mano nel più breve tempo possibile, intanto Scaroni, Maldini, e Boban devono rassegnare le loro dimissioni questa sera stessa. La stragrande maggioranza dei giocatori deve sapere da subito che non resteranno e che i loro contratti verranno onorati solo quando loro onoreranno la maglia che indossano. Bisogna che qualcuno cominci a essere messo seriamente all'angolo, e a quell'angolo resti finché il rossore della vergogna non compaia sulle gote delle facce paffute e indecenti di questo disastro sportivo. Non ci sono più se, non ci sono più ma. Il tempo è scaduto, ora, oggi. Non si può più attendere. Servono colpevoli, i tifosi hanno il diritto di avere qualcuno con cui prendersela, perché quando scrosciavano gli applausi erano tutti a bordo del galeone Milan.

Infine voglio fare mea culpa anche io, ammettere di essermi sbagliato, restituendo a Cesare quel che è di Cesare. Dopo aver maledetto Gattuso per tutta la scorsa stagione, a causa della mancanza di gioco e per le sconfitte negli scontri diretti, devo e voglio chiedere scusa a Rino. Tra il Milan e il ritorno in Champions League è mancato solo un punto, lo scorso anno, un punto che sarebbe stato il coronamento di un vero miracolo sportivo, con una società semi incompetente e con dei giocatori non all'altezza dell'obiettivo prefissato. Chiedo scusa a un uomo che non ha mai chiesto ma che ha dato tutto sé stesso, forse anche al di là delle capacità proprie e della squadra che gli era stata affidata.