Milan 10 e lode con Pioli in cattedra, e Ibra primo della classe.

Un bel dieci, corredato dalla lode. Questo è il voto che merita il Milan di Stefano Pioli, dopo quasi un anno di lavoro. Un giudizio che non vuole essere espressione numerica di una perfezione, a livello di gioco e di risultati, che non vi è stata. Le sbavature, le amnesie e i momenti di stanca nel gioco si sono a sporadicamente palesati, come ad esempio nel fondamentale ultimo turno preliminare di EL, contro il Rivo Ave, che è stato superato con determinazione, certo, ma anche una buona dose di fortuna. No, è un giudizio assoluto su quel che concerne il rendimento complessivo dei rossoneri, che soppesando i tanti pregi e qualche difetto messo in mostra, dice una cosa chiarissima e indiscutibile: questa squadra sta andando ampiamente oltre la attese, oltre ciò che la stessa Società aveva richiesto a tecnico e giocatori.

I numeri nello sport dicono molto ma non spiegano tutto. Vorremmo però fare una analisi che risponda a dati oggettivi, andando al di là un gioco che paga l'occhio, una determinazione in tutti gli elementi della rosa che è divenuta da peccato originale a uno dei principali pregi, oltre una maggiore esperienza che a poco poco rimane sempre più attaccata al pedigree degli interpreti, dando un misura quanto più tangibile degli incredibili progressi compiuti nel 2020 dal Milan. E allora, andiamo a scorrere un po' di questi numeri. A cominciare da quello delle sconfitte: giornali e alcuni tifosi, dopo la sonora e meritata battuta d'arresto contro il Lille, ne hanno approfittato per insinuare con superficialità dubbi sul reale valore degli uomini di Pioli. Dimenticando che nel corso dell'anno solare è stata soltanto la terza sconfitta, considerando tutte le competizioni.? Ancora, non perde in campionato da quasi otto mesi, cioè da quando a marzo, nell'ultima partita prima del lockdown, venne sconfitto in casa contro il Genoa. Restando in tema di sconfitte, parliamo di quelle fuori casa. Se consideriamo la sconfitta nel derby di gennaio, il Milan è imbattuto in trasferta da quasi 10 mesi, che diventano 11 se consideriamo come trasferta effettiva la sconfitta di Bergamo, contro l'Atalanta del dicembre 2019.

Passiamo ai segni positivi. Otto punti in più dello scorso anno alla settima giornata di campionato. Oggi il Milan è in testa con 17 punti, lo scorso anno la Juve era in testa con 19. L'Atalanta, che poi è giunta terza al termine della stagione, ne aveva 16. Passiamo ai gol: nonostante le numerose reti incassate negli ultimi tre incontri di Serie A, rispetto allo scorso anno le statistiche indicano comunque un calo nelle segnature subite, nella misura di 2. Ma è sui gol segnati che la differenza è sbalorditiva: l'attacco è andato a bersaglio 16 volte, ben 10 in più rispetto allo scorso campionato. Capitolo scontri diretti: l'ultima sconfitta risale al derby dello scorso gennaio, poi una lunga serie di vittorie, contro Roma, Lazio, Juventus nello scorsa stagione, Inter in quella attuale. Pareggi contro Napoli e Atalanta lo scorso anno, contro la Roma quest'anno. Per chiudere, considerando tutte le partire di campionato disputate nel 2020, i rossoneri sarebbero in testa con 62 punti in 28 partite giocate. La Juventus di Ronaldo è staccata nientemeno che di 8 lunghezze. Questo dimostra chiaramente come il ruolino di marcia del Milan sia da prime della classe, una evidenza che non si piega alla aleatoria logica delle opinioni.

Una cosa deve essere chiara, questa è una squadra che ha trovato una direzione ben precisa, che ha fatto salti da gigante, che molto probabilmente farà altri progressi, passando anche per qualche inevitabile momento difficile. Ma non è costruita per vincere il campionato, non ancora, a meno di straordinarie congiunzioni astrali. Presto o tardi, formazioni più attrezzate torneranno nelle posizioni di vertice. Questo Milan deve pensare a restare in alto il più a lungo possibile, al fine di raggiungere l'obbiettivo prefissato, che oggi più che mai, sembra assolutamente alla portata: la qualificazione alla Champions League, magari buttando un occhio alla Europa League, che tra l'altro è l'unico trofeo che manca nella ricca bacheca di Casa Milan. Ora, c'è davvero ancora qualcuno che ha voglia di criticare questa squadra?