La Sindaca Cosciotti: "Pugno di ferro con chi non rispetta le regole".

Continua il nostro excursus attraverso i comuni dell'hinterland milanese, alla scoperta dei sindaci del nostro territorio che stanno lavorando senza sosta per garantire assistenza pratica e morale ai propri cittadini, in questo momento di enorme difficoltà per tutti noi. Oggi parliamo con Ivonne Cosciotti, Sindaca di Pioltello.

Buongiorno Ivonne, cominciamo col fare il punto della situazione, come sta Pioltello?

Purtroppo non stiamo avvertendo né un calo dei contagi, né un assestamento, da noi i numeri continuano a crescere. Gli ultimi dati parlano di 113 contagiati e 17 morti.

Come ha reagito la cittadinanza alle restrizioni imposte, ha riscontrato presa di coscienza e responsabilità?

Devo dire che in generale la risposta è stata buona, soprattutto a partire da dieci giorni a questa parte. Certo, anche qui c'è qualcuno che si crede furbo, che poi furbo non è, e con loro ho deciso di adottare il pugno di ferro: ci sono state già diverse denunce penali e sanzioni pecuniarie. Da qualche giorno anche l'esercito ci aiuta a fare rispettare la legge, poiché abbiamo una ampia area di cui occuparci.

Avrebbe adottato prima provvedimenti più restrittivi?

Il primo decreto governativo che prevedeva la chiusura delle scuole e poco altro, era a parere mio e del vicesindaco troppo blando, così avevamo decretato le chiusure di cimiteri, centri per anziani, ricreativi e socio-educativi. Poi tutto venne cancellato da decreti successivi, ma se fossimo stati tutti un po' più prudenti fin da subito la pandemia non avrebbe assunto le dimensioni attuali.

Si confronta con sindaci di altre città?

Si certo il confronto è continuo, sia con i sindaci del centrosinistra ma anche con quelli di altre appartenenze politiche. Forse all'inizio qualcuno interpretava le restrizioni in modo più permissivo, ma ora la strada è univoca, cioè il rispetto assoluto della legge.

Quali iniziative avete intrapreso per aiutare chi non è autosufficiente?

Grazie alla Protezione Civile ci occupiamo di fare piccole commissioni per chi non si può muovere da casa, come ad esempio fare la spesa, l'acquisto di medicinali, oppure anche soltanto portare un cambio di biancheria a chi è ricoverato. Inoltre abbiamo istituito sul sito del comune una serie di rubriche che trattano diversi argomenti: fiabe, ricette, attività fisica, ecc. Abbiamo attivato anche uno sportello telefonico di ascolto psicologico. Maggiori info sul sito: https://www.comune.pioltello.mi.it/PortaleNet/portale/CadmoDriver_s_51

Che impatto avrà questa crisi sulle casse del comune?

Sarà uno tsunami. Abbiamo qualche riserva di cassa, visto che alcune manifestazioni che avevamo in calendario non si sono svolte, ma sappiamo che più in là il capitolo bilancio sarà molto critico.

Qual è l'aspetto che più la preoccupa?

Non riuscire ad aiutare tutti i malati, perché gli ospedali sono saturi e la sanità lombarda è in sofferenza. Inoltre mi preoccupa la situazione degli operatori sanitari, a partire dai medici di base a cui non viene fornito il necessario equipaggiamento per lavorare in sicurezza. Bisognerebbe prevedere per tutti loro il tampone ad ampio spettro, in quanto un operatore infetto ma asintomatico può contagiare altre persone.

A che ora termina la sua giornata di lavoro in questo momento?

In realtà non termina praticamente mai, sono tali e tante le incombenze che mi capita di pensarci anche di notte. Oltre a tutte le cose di cui abbiamo già parlato, mi occupo personalmente dei mie cittadini malati e in quarantena, tenendomi costantemente in contatto con loro e con le rispettive famiglie. Ora c'è una task force che mi aiuta, in quanto le persone sono così tante che non riesco più a farlo da sola, ma mi sembra doveroso che la prima telefonata in una casa dove si sta vivendo questa tragedia, sia quella del proprio sindaco.

Riesce a lasciare il mondo fuori dalla porta per qualche ora, quando torna a casa?

No non è possibile, lavoro molto anche a casa. Questa emergenza prevarica ogni cosa, ha la precedenza su tutto. Pensi che durante il mio mandato ho già dovuto far fronte al deragliamento di un treno e al crollo di un palazzo, pare sia destinata a gestire situazioni critiche.

Cosa farà quando tutto questo sarà alle spalle?

Faremo sicuramente una grande festa, in cui tutti ci potremo incontrare di nuovo ed abbracciare. Una delle privazioni più dure a cui dover far fronte è certamente la mancanza di contatto umano. Temo però che ci vorranno ancora molti mesi prima di poter festeggiare.