Ivan Russo, it's time for run

Continuiamo il nostro viaggio nelle piccole realtà dello sport amatoriale. Dopo esserci recentemente occupati di rugby, torniamo nella nostra comfort zone, cioè la corsa. Oggi facciamo la conoscenza di Ivan Russo, presidente di Time For Run, gruppo podistico brianzolo, più precisamente di Vimercate, nato solo due anni fa, grazie all'idea di tre amici.

Ciao Ivan, come nasce il vostro gruppo?

L’dea di Time For Run nasce durante la mia prima Monza-Resegone. Al podismo mi aveva iniziato mio zio, che non era mai riuscito a concludere questa gara, così spinto dalla sfida vi partecipai nel 2017 e quella che fu la mia prima gara di 42 km. Come tutti saprete la Monza-Resegone è una gara che si disputa a squadre. La mia era composta da me, mio fratello Andrea e il mio grande amico Marco “il Rouge”, dal colore dei suoi capelli. Durante la corsa, travolto dalle emozioni e dalla fatica, decisi insieme a loro che avremmo dovuto creare un gruppo podistico e così abbiamo fatto. Ora siamo circa 60 iscritti.

La missione principale del vostro gruppo immagino sia il divertimento, è così?

E’ inutile negare che tutti i runners guardano il cronometro, sia quelli forti che quelli meno forti come me. Detto questo, quello che ci preme di più è certamente divertirci, viaggiare, stare insieme e condividere esperienze. A Valencia lo scorso anno abbiamo organizzato la nostra prima vera trasferta di gruppo. C’era stata Stoccolma qualche mese prima, ma avevamo corso solo in tre. A Valencia invece era molto nutrito il gruppo di partecipanti alla maratona.

C’è stata anche la prima proposta di matrimonio all’interno di Time For Run, giusto?

Si, alla maratona di Copenaghen di quest’anno, il mio amico “Rouge” ha chiesto alla sua fidanza Sonia, che quel giorno correva la sua prima maratona, di sposarlo. Ero presente e ho assistito a tutta la scena: hanno tagliato il traguardo insieme, poi lui si è inginocchiato e le ha chiesto la mano, è stato molto romantico.

Volete restare un piccolo gruppo o volete espandervi?

Sinceramente non ci abbiamo mai pensato, T4R nasce come gruppo di amici, oggi che abbiamo 60 iscritti la cosa resta ancora gestibile. Forse diventando troppo grandi il rischio sarebbe quello di trovarsi a gestire qualcosa di molto più impegnativo, ma al momento non escludiamo niente e nessuno.

Organizzate anche allenamenti di gruppo?

Sì, ci stiamo provando, anche se un po’ di fatica, perché a volte organizziamo l’allenamento di gruppo ma si presentano in pochi. Generalmente ci incontriamo il giovedì. Si sono creati due gruppetti distinti: uno che predilige allenarsi in salita e va a correre la sera a Montevecchia. Un altro gruppo, composto da gente che va più forte, o almeno così credono loro, che si allena la mattina presto.

Inoltre organizzate una bella gara, la 6 ore di Vimercate, a cui io stesso ho partecipato lo scorso anno, e che è giunta alla seconda edizione.

Esatto. Alcuni anni fa partecipai a una corsa simile alle 6 ore, mi ero divertito molto, così abbiamo deciso lo scorso anno di realizzare la nostra gara. In realtà nelle intenzioni doveva essere più lunga, poi ci siamo resi conto di quanto sarebbe stato difficile gestire l’organizzazione, così abbiamo virato sulle 6 ore. Per la prima edizione abbiamo avuto come testimonial d'eccezione Matteo Morandi, medaglia di bronzo agli anelli a Londra 2012, e Valeria Straneo, argento ai mondiali di atletica nella maratona, nel 2013. Stiamo crescendo, quest’anno abbiamo coinvolto di più le associazioni situate nel nostro territorio, incrementando così il numero delle squadre partecipanti. Per la prossima edizione vorremmo leggermente modificare il percorso, renderlo più veloce, ci sono un paio di punti che non ci convincono appieno.

Alcune settimane fa hai corso la Chicago Marathon, la tua prima major. So che oltre alle emozioni intrinseche scatenate dal fatto stesso di prendere parte a una gara così importante, ci sono state motivazioni personali molto rilevanti.

Prima di arrivare a Chicago ho passato alcuni giorni a Miami, dove sono stato a trovare un mio amico, ci siamo divertiti molto. Comunque, quando ho scelto di partecipare alla maratona di Chicago, avevo soltanto deciso di farmi questo bel regalo per il compimento del mio quarantesimo compleanno. Poi è subentrato un fattore emozionale più importante, cioè le condizioni si salute di mio padre, che da alcuni mesi non sono buone purtroppo. Inoltre, per mettere un ulteriore carico emotivo alla mia spedizione oltreoceano, devo rivelarti che ho paura di volare. Nonostante abbia viaggiato moto, non avevo mai volato da solo e per una così lunga distanza. Inutile dire che correre la maratona è stata una emozione grandissima, chi corre sa bene di cosa parlo. Adesso che ho dato il via al circuito delle majors mi è venuto il pallino di volerle correre tutte.

Cosa hai in programma per il prossimo anno?

Non voglio scoprire in anticipo i miei mie piani, ti posso però dire che come Time For Run abbiamo in programma una trasferta alla maratona di Roma, stiamo cercando di mettere su un bel gruppo. Poi ho in mente una pazzia, sono un po’ più di quaranta chilometri, ma lo rivelerò solo successivamente, se sarà il caso.