Il significato della corsa

Di Fracesca Fecanti

Ho cercato spesso, in questi pochi ma intensi anni da cui ho iniziato a correre, non tanto di capire perché lo faccio, ma di catturare l’essenza stessa della corsa, quel lato sommerso e molte volte sfuggevole che nessuno riesce a comprendere veramente. Ci sono domande che non avranno mai risposte e forse al “perché corriamo?” non daremo mai una risposta, ma solo una collocazione frantumata in vari e disuguali tasselli, ognuno diverso dall’altro ma parte della stessa trama. Una storia immensa e affascinante si svolge all’interno di noi ogni volta che corriamo, e chi se ne accorge è solo per quel poco che appare in superficie.

Molte volte quell’essenza l’ho trovata guardandomi attorno ogni volta che attraverso la città di corsa. L’ho scoperta nel suo passato orami quasi dimenticato, nella storia perennemente forte e millenaria del suo antico dominio.  L’ho trovata nei monumenti che mi lascio fieri alle spalle, sui ponti spesso distrutti e ricostruiti, davanti a chiese dimenticate e silenziose, della mia vecchia città romana: Verona.

Mai, infatti, mi era successo prima, di osservare la bellezza dell’arte attorno a me e catturarne il romanticismo che sprigiona, apprezzato in tutto il mondo, e d’un tratto tutto questo mi appartiene, ed io glie ne sono grata.

Potrei cercare ancora altri esaltanti aggettivi per descriverla, ma quello che posso fare è solamente correrla, e mentre corro, sempre un po' troppo veloce per il mio stato di forma, scorrendola con il mio sguardo verde e antico, penso che un aggettivo sia come un ponte sospeso nel vuoto che ti fa attraversare l’ignoto verso un posto che è ancora tutto da scoprire e spalancare gli occhi sui particolari spesso dimenticati delle cose.

Cosa ha a che fare il romanticismo con la mia corsa non è facile da capire, ma è tutt’uno con essa. Non centra l’eroismo, correre non è cosa da eroi. E’ l’animo indomito e ribelle, che fugge al freddo materialismo ipocrita e rincorre i suoi sogni con caparbietà. La mia corsa ha acquisito così un animo romantico con delle gambe veloci, che macinano chilometri chiamandoli per nome, uno ad uno. Il romanticismo mi permette di atterrare con grazia, ogni volta che sbaglio e di stupire tutti con eleganza, ogni volta che una goccia di poesia, si fonde assieme alle mie scarpette da running e mi spinge a sfidarmi.

A Verona ogni anno si svolgono due grandi e partecipatissimi eventi legati al mondo della corsa, a novembre la Maratona di Verona, dove si può correre anche la mezza e a febbraio, all’incirca verso il 14 (per i festeggiamenti di San Valentino e per coronare il tutto nella Città dell’Amore per antonomasia) la 21K Romeo & Giulietta Half Marathon. Nel febbraio 2020 è stata l’ultima gara a cui ho partecipato, fallendo e fallendo ancora miseramente il tempo che con tanto sforzo mi ero prefissata di raggiungere, ma il fallimento allora, era ancora la mia rivoluzione interna, capiti i miei errori e più consapevole del miglioramento da raggiungere, ogni volta la faccia del mondo cambiava davanti a me e mi sorrideva benevola e promettente.

Dopodiché fu il nulla, il sole calò oscurando d’un tratto i buoni propositi e i sacrifici di un popolo sempre in corsa. Tutti gli eventi dai più gettonati a quelli più provinciali piano piano vennero annullati, anche se qualche gara si tenne lo stesso provocando non poche polemiche e creando varie divergenze di veduta, tra chi pensava che fosse meglio annullare per il bene comune e prezioso di tutti e chi invece a tutti i costi, voleva guadagnarsi la medaglia perché frutto di tanti sacrifici o solo perché già pagata in anticipo da tempo. Poi alla luce dei fatti, tutti hanno capito che non c’era esattamente da dividersi in un momento del genere, oppure no?

Così si sa la vita spesso è sadica nei nostri confronti e ci premia con ciò di cui non abbiamo bisogno, mentre ci toglie ciò che desideriamo, oppure è solo il fatto che abbiamo collezionato talmente troppe cose per desiderare qualcosa di più. E i Runner desideravano solo la “medaglia”.

Il fatto è che le cose come tutti sappiamo, sono andate per le lunghe, e la lotta a questo aberrante virus non è ancora vinta, anzi, siamo solo agli inizi della contro offensiva. Ci viene chiesto costantemente dai nostri governanti di fare ancora molti sacrifici mantenendo il distanziamento sociale, per riuscire a garantire la nostra salute e quella di tutti i cittadini, al fine di liberarci definitivamente da questa piaga e sicuramente anche per tutto il 2021, di proseguire con le restrizioni di volta in volta riviste, che altro non servono per accelerare il processo verso la guarigione avviato dall’inserimento dei vari vaccini. Alla luce di tutto questo, e forse perché i Runner sono una categoria a parte, non ho ben capito, mentre assistiamo all’annullamento di molte famose gare, il 13 giugno di questo agognato e bramato anno 2021, la Giulietta & Romeo Half Marathon, nel rispetto delle normative FIDAL per il contenimento del contagio, si svolgerà lo stesso.

L’assessore allo sport entusiasta lancia l’apertura delle iscrizioni, “Finalmente si torna a correre, e si riparte proprio da Verona. Il primo traguardo sembra già raggiunto, perché questo anno di limitazioni, restrizioni e stop agli eventi, è stato e continua ad essere un tempo che richiede grande resistenza, fisica e psicologica. Che ha messo alla prova ognuno di noi”. Come si possa garantire il rispetto delle normative di distanziamento in un evento simile, (iscrizione limitata ad un massimo di 4000 atleti che inizieranno a partire dalle ore 07.00) che prevede non solo la partecipazione di tutti questi atleti, sportivi o semplici tapascioni come me, ma anche quella dei famigliari e del loro seguito, io non me lo spiego, ma forse mi sto facendo troppe domande?