Hauge e Brahim Diaz, il futuro è già qui

La rosa del Milan è, dati anagrafici alla mano, la più giovane d'Europa. Di per sè questa statistica potrebbe non voler dire nulla di particolare: se ci si ferma al fatto acclarato di avere i giocatori dall'età più verde, tocca rilevare come questo non sia sinonimo di vittorie. Ma se questi interpreti oltre ad essere giovani, risultano altresì essere molto validi, è in quell'istante che la statistica dall'essere ininfluente ai fini del risultato, diviene una moneta che raddoppia il suo valore. Perché allunga l'orizzonte temporale di successo, la prospettiva diventa più profonda e aumenta le possibilità di vittoria, nell'immediato ma ancor di più nel prossimo futuro. Sembra assurdo parlare già del Milan che verrà, essendo alla presa con una squadra in cui i lavori sono ancora evidentemente in corso. Se la stagione terminasse oggi, l'obbiettivo stagionale non solo sarebbe centrato ma largamente superato. Al momento, se da un lato è difficile stabilire quali siano le reali possibilità dei rossoneri di arrivare in fondo al campionato da primi della classe, dall'altro appare evidente che l'obbiettivo minino, il raggiungimento di quel quarto posto che rappresenta il lasciapassare per il ritorno in Champions League, sembra ampiamente alla portata.

All'interno di questo cantiere, dove alcuni compiti non sono stati definitivamente assegnati come invece è successo per esempio in difesa con l'esterno di sinistra, che senza ombra di dubbio è Theo Hernandez, o per i centrocampisti che senza discussioni sono Bennacer e Kessie, vi sono infatti due ruoli di attacco su quattro che ancora non hanno un padrone. Se disponibili, Ibrahimovic e Calhanoglu vanno certamente in campo, mentre ai loro lati le cose si fanno incerte. Vi sono molti candidati per sole due poltrone, tra questi stanno lentamente emergendo le figure di Hauge e Brahim Diaz. Al momento, nelle gerarchie di Stefano Pioli, vengono dietro ai vari Leao, Rebic, Castillejo e Saelemaekers, ma il futuro appare sempre più nelle loro mani. Pur venendo spesso impiegati a partita già iniziata - poche infatti le occasioni in cui sono stati schierati nell'undici titolare fino ad ora- risultano quasi sempre nel vivo del gioco, nonché molti efficaci in zona gol: 3 le marcature per il norvegese, 4 per lo spagnolo. E tutte decisive ai fini del risultato finale. Sconosciuti al grande pubblico ed arrivati a fari decisamente spenti, si stanno facendo conoscere, eccome, ai tifosi del Milan.

Dopo la partita di giovedì si sono fatti paragoni un po' azzardati tra Hauge e Kakà. Bisogna andarci piano, sebbene il biondino di Norvegia sia piaciuto molto giocando nella stessa posizione del brasiliano, siglando un gol come quelli con cui Ricardo faceva delirare di gioia il proprio pubblico, è però ancora presto per paragonare i due. Le premesse - e le promesse - sono ottime e il fatto che in quel ruolo di esterno d'attacco siano transitati in molti, tra gli altri Leao e Rebic, senza che nessuno si sia guadagnato definitivamente il ruolo di attore protagonista, lascia parecchie chance ad Hauge. Si può scommettere sul fatto che nella seconda metà di stagione proverà a riempire di dubbi le notti di Pioli.

Un po' più complessa la situazione di Brahim Diaz, ma non per questo senza sbocchi. Diciamo che per contratto - attualmente è in prestito secco dal Real Madrid - e per posizione in campo - sarebbe il vice Calhanoglu - per lui è più improbabile divenire titolare già da quest'anno, però questo non vuol dire che le porte siano totalmente sbarrate. Anzi, se continua con questo rendimento, il Milan cercherà certamente di trattenerlo. Nel frattempo si è adattato spesso a giocare a sinistra e qualche volta anche a destra del turco, sempre con risultati soddisfacenti. Se però a mancina la concorrenza è già molto agguerrita, a destra il tecnico del Milan sembra prediligere giocatori che possano dare una mano in fase difensiva, come Saelemaekers e Castillejo. Diaz però sta dimostrando di saper aspettare, non fiata e quando viene chiamato in causa si rivela una pedina importante. Bisognerà anche capire quale sarà il futuro di Calhanoglu, che ancora non ha rinnovato il contratto in scadenza. Nel caso dovesse lasciare il Milan, la sua posizione nella scacchiera diverrebbe appannaggio dello spagnolo, il prossimo anno. Ci sarà però da fare i conti col Real Madrid: la forte crisi finanziaria in atto potrebbe rendere la trattativa ostica: a fronte di una buona stagione dello spagnolo, i blancos potrebbero decidere di farlo tornare alla base. Il Milan però sta già lavorando sotto traccia affinché Brahim Diaz diventi stabilmente un inquilino di Milanello. È proprio il caso di dire che oggi più che mai, il futuro è già qui.