
In questi giorni di caos, in cui il mondo è finito sottosopra a causa di un nemico venuto da oriente che si sta propagando rapidamente, c’è una realtà parallela che sembra non accorgersi di quanto accade: il mondo dei runners. Questa specie di cui faccio parte in molti casi, per fortuna non tutti, attualmente è preoccupata di iscrizioni, medaglie e rimborsi.
Faccio un premessa: ho una opinione personale su quanto sta accadendo, ma non sono un medico e in questo momento di allarme generale tengo per me le mie opinioni, il tempo dirà se avevo ragione o torto. La cosa certa è che non conoscendo fino in fondo il reale pericolo che corriamo noi tutti, i provvedimenti che all’inizio mi parevano drastici, sono necessari. Tradotto: niente panico, ma ora come ora non si può agire in modo diverso, per evitare che la promisquità aumenti la diffusione del contagio. In questo scenario le maratone, mezze maratone e qualunque altro tipo di gare finiscono gambe all’aria, alcune rimandate, altre cancellate. Bene, a fronte di questo stato delle cose la preoccupazione dei miei amici runners (non tutti per fortuna, non generalizziamo) è sapere se la maratona di pincopallo si disputerà o no, se sono previsti rimborsi, se avranno comunque la medaglia. E giù critiche agli organizzatori, che secondo alcune menti brillanti di luce propria, sono seduti alla scrivania fregandosi le mani approfittando della situazione per intascare i soldi delle iscrizioni. Ignorando il fatto che per gli organizzatori una gara cancellata è una sconfitta, sempre, anche in uno stato di necessità come questo. Non c’è nessuno che voglia più di chi organizza la manifestazione che questa si svolga.
Purtroppo viviamo nell’epoca delle teorie del complotto e della democrazia del web, che nella maggior parte dei casi ha soltanto dato voce a chi altrimenti non avremmo avuto la sfortuna di ascoltare. Allora lancio una provocazione a quei podisti che non hanno in testa solo la corsa e che vivono nel mondo reale insieme a noi tutti: se vi siete iscritti a una gara che è stata rinviata, scrivete all’organizzazione di devolvere la vostra quota al reparto di terapia intensiva di quegli ospedali che in questo momento sono in trincea per aiutare i nostri malati, ma anche medici e infermieri che stanno lavorando 12 ore al giorno. Proviamoci, io sono convinto che anche agli organizzatori potrebbe piacere questa iniziativa. Sia chiaro, non hanno alcun obbligo e non ono tenuti ad esaudire questa nostra richiesta, peró non si sa mai...Comincio io: avrei dovuto iscrivermi alla Stramilano, devolverò la quota al San Raffaele di Milano. Nei prossimi giorni fornirò la prova.
#unacorsaperlavita