
Udine si conferma una trasferta storicamente ostica per il Milan, che comincia la nuova stagione con una sconfitta che attenta fin da subito al morale della truppa di Giampaolo, e che fa male soprattutto alla classifica, anche se certamente è presto per fasciarsi la testa.
L’Udinese dal canto suo coglie una vittoria tutto sommato meritata, giocando una partita brillante, a un discreto ritmo, anche se andando a fare le pulci ai friulani, la prima vera palla pericolosa scoccata verso la porta rossonera è proprio il gol del vantaggio. In precedenza, non riuscendo a liberarsi al tiro in area di rigore per merito della difesa milanista che fino al momento dello svantaggio era stata molto attenta, gli avanti della squadra di Tudor giungono al tiro solo con delle conclusioni dalla distanza che non impensieriscono Donnarumma. In ogni caso, i bianconeri giocano sicuramente una partita migliore rispetto agli avversari, e subito dopo il gol del vantaggio vanno vicinissimi al raddoppio con un tiro ravvicinato in girata, scagliato dalla bestia nera dei rossoneri Kevin Lasagna, su cui il portiere del Milan mette una pezza con un grande intervento.
Venendo alla squadra di Giampaolo, bisogna dire che è apparsa ordinata, forse anche troppo, ma priva di vivacità e di idee. L’attacco non impensierisce mai il portiere avversario Musso, mentre Piatek, che si fa notare solo per una simulazione non punita dall’arbitro, è parso poco brillante. Inoltre il gioco messo in mostra dal Milan, che lo ha cercato con passaggi in profondità e non con cross dalle fasce, come predilige, sembra penalizzarlo molto.
Poco comprensibili anche anche un paio di scelte del neo tecnico, che lascia in panchina Kessie per far giocare interno di destra a centrocampo un volenteroso Borini, che però non può essere la prima scelta in quella posizione. Anche la decisione di giocare con Calhanoglu in cabina di regia, in assenza di Lucas Biglia, quando in panchina era disponibile Bennacer, appare discutibile anche se non in assoluto. Bene Paquetà, che si è visto soprattutto in copertura, però un giocatore della sua qualità, nonostante l'atteggiamento molto positivo, appare sacrificato in quel ruolo, in quanto è costretto a rinunciare spesso alle fase offensiva.
Tirando le somme, anche l’inizio di questa stagione, come molte di quelle passate, per i rossoneri inizia con una stecca e c’è da dire che guardando le classifica finale degli anni scorsi, i punti persi nelle prime giornate hanno finito per gravare pesantemente sull’esito del campionato del Milan, oltre che deprimere l’ambiente e il morale della squadra fin da subito. Sabato 31 agosto alle 18, a San Siro contro il Brescia, il Milan dovrà sciorinare una prestazione convincente e cogliere il successo senza se e senza ma, se non vuole essere sommerso fin da subito da molte critiche, che finirebbero per minare convinzioni tecniche e tattiche ancora molto fragili.