Disinteresse, illusioni, disastri e...interessi

Dice Gattoscrivente, di Carlo Esposito

Le gare al tempo del Covid. Ovvero un disastro etico-sportivo che viene da lontano (ma che molti vedono solo adesso).

In queste ore sono arrivate due brutte notizie. Sono state annullate le maratone di Venezia e di Firenze. Notizia più che scontata per chi stesse seguendo la situazione epidemiologica in Italia e nel mondo. Cionondimeno, molti ci avevano ottimisticamente creduto, pagando l’iscrizione, prenotando alberghi e treni, prendendo ferie al lavoro.

In particolare, Venezia, viene sommersa dalle polemiche per aver annunciato la cosa, a parere di molti, con troppo ritardo. Pare che addirittura la mattina stessa dell’annuncio stessero ancora prendendo le iscrizioni.

Intendo innanzitutto bacchettare i runners per delle condanne troppo facili, egoistiche, spesso strumentali: quante volte avete perso tutti i soldi per un infortunio dell’ultimo momento? Avere in questo caso un idolo polemico, qualcuno con cui prendersela, non vi mette automaticamente dalla parte della ragione.

E non dà forza alle vostre argomentazioni.

Intendo esprimere la mia solidarietà a tutti gli organizzatori che sono costretti a fare questa scelta dolorosa: nel farlo, intendo ricordare che eventi di massa con svariate migliaia di iscritti difficilmente potrebbero rispettare le raccomandazioni del Ministero della Salute e i Protocolli Fidal, che sembrano scritti appositamente per salvare una faccia ormai non salvabile.

Va inoltre ricordato che la stessa Fidal, pur sollecitata dagli organizzatori delle gare Gold e Silver, ha vistosamente omesso di sciogliere il nodo della responsabilità, dando al contempo molti pessimi esempi.

E’ noto a chiunque mi segua, per averlo ampiamente stigmatizzato, che numerose garette di paese sono state organizzate in questa estate 2020, in spregio alle più elementari norme epidemiologiche e agli stessi protocolli della Fidal, sotto la cui egida si svolgevano le manifestazioni. Intendo rassicurarvi, in casa UISP non è andata meglio, anzi. Il tutto in un assordante silenzio dell’intera gerarchia della Federazione, a cui più volte sono state segnalate le violazioni. Al contempo, il Presidente uscente, Alfio Giomi, non ha problemi a farsi fotografare a un evento pubblico abbracciato a svariate persone, senza mascherina.

Una cosa alla Marchese Del Grillo, insomma, ma quella era una parodia, non un modello di comportamento, eh.

Venice Marathon, in particolare, e lo ammetto, è nel mio cuore per aver avuto il coraggio di denunciare un “fantasma” (Per chi volesse saperne di più: Carlo Esposito: “Inferno 2019. Viaggio per nulla immaginario nel baratro in cui è sprofondato lo sport amatoriale italiano”, CFR, cap 10: “cambi di identità, furti di identità e fantasmi”).

Ma commette un errore fondamentale nel proporre di spostare l’iscrizione su una gara virtual, per la quale sinceramente 40 euro sono troppi.

Apriti cielo. E vabbè, è tutto nuovo, tutto inedito, e lasciatemelo dire, bisogna essere un po’ più indulgenti sugli errori comunicativi in questa fase.

Quello che è davvero inaccettabile? Quello che ha stufato?

Che si lascino difendere da Cesare Monetti, che ammette pubblicamente e senza remore 1) di essere pacer accreditato per le 4 ore. Quindi pettorale omaggio. 2) di avere in passato collaborato “con soddisfazione” all’evento, lasciando il dubbio (non chiarito, anche se ha ricevuto in tal senso esplicita domanda. Da me, of course) che anche viaggio e pernotto siano omaggio.

E’ un’affermazione stridente, era meglio non farla.

A Napoli usiamo un’espressione emblematica per indicare una presa di posizione totalmente acritica e di parte: “Acquaiuolo, è fresca l’acqua?”.

Insomma, via, che ti deve rispondere?

Tacere no?

Il pane a casa dobbiamo portarlo tutti, e ci sono molti modi per farlo. Ma solo uno è quello giusto. Etico. Intellettualmente onesto.


Mi permetto di scrivere qualche parola a corollario del pezzo di Carlo. Credo sia ora di mettersi l'anima in pace, se tutte le più grandi maratone vengono cancellate, un motivo ci sarà, no? Consiglio, invece di farsi ammaliare dagli incantatori di serpenti, che hanno tutto l'interesse ad illudere qualche..."ingenuo"... che la maratona di Canicattì si farà, di fare del bene a sé stessi, lasciando perdere le gare per un po' e spendendo meglio i propri soldi, utilizzandoli magari per fare una donazione o comprare un libro. Così, per dire.