Disinformazione a ondate: i presunti immuni del running

Dice Gatto Scrivente, di Carlo Esposito

Mentre Germania e Inghilterra preannunciano l'inizio di un nuovo lockdown, basato sullo stadio dei dati in loro possesso che non fanno altro che confermare che una terza ondata di Covid sarà purtroppo inevitabile, continua l'affannoso quanto patetico sforzo dei negazionisti del running, con in testa Fabio Marri e il suo Podistinet, di dimostrare che chi partecipa alle gare è garantito nel suo stato di salute da una fantomatica e inspiegabile immunità. Per dimostrarvi l'assurdità di queste affermazioni, oggi vi proponiamo un semplice un esperimento.

Osservate queste quattro carte, e poi leggete attentamente l’affermazione: SE UNA CARTA HA UN NUMERO PARI ALLORA IL SUO DORSO E’ ROSSO.

Il vostro compito è verificare la mia affermazione girando solo le carte assolutamente necessarie. Qualsiasi errore porterà al fallimento del test, ovvero a stabilire che avete una scarsissima intelligenza deduttiva o, in termini obsoleti, un QI inferiore a 90. I più cattivi, come me quando insegnavo alla scuola media, prendono anche il tempo con un cronometro.

Curiosamente, la quasi il 50% degli adulti con un’ istruzione superiore lo sbaglia, mentre i ragazzi in età scolare da 12 a 17 anni lo superano all’80% e in tempi più brevi.

Molti ritengono che sia sufficiente voltare l’8 e vedere se ha il dorso rosso. Se è così, si fermano qui. Altri procedono, ma in maniera sbagliata, ovvero girano la carta rossa, ma questo è assolutamente inutile perché, se anche mostrasse un numero pari, la mia informazione non sarebbe verificata nella sua interezza.

E’ ovvio che dopo l’8 devo girare la carta marrone, ovvero verificare se l’ipotesi può essere smentita almeno in un caso. Cosa che accadrebbe se la carta marrone avesse un numero pari.

In logica matematica e in filosofia teoretica abbiamo due espressioni molto belle per definire questo procedimento deduttivo: CONDIZIONE NECESSARIA MA NON SUFFICIENTE e CONDIZIONE NECESSARIA E SUFFICIENTE.

E attenzione, qui si parla di sole quattro carte. Figuratevi formulare ipotesi sbagliate e verificarle in maniera ancora più errata quando si parla di grandi numeri, che so, in materia di Covid.

Eppure Fabio Marri, Direttore di Podistinet, si pregia di dirci, dopo le immense figuracce che ha collezionato a mano a mano che mostravo le foto indecenti delle varie gare podistiche di questo 2020 e le perle del suo bloghettino, che no, non ci si contagia alle gare! Perché? Per il semplice fatto che lui è stato alla Maratona di Pescara, poi a quella di Ponte Buggianese, e ancora alla Ultra di Andora, e infine alla Mezza di Trino, che ci ha offerto il solito vergognoso disprezzo delle regole. E siccome lui non si è contagiato ERGO nessuno si può contagiare. E insiste (mettendo parecchio le mani avanti) affermando con grande sicurezza che se capiterà non sarà stato per le gare ma per qualche altra situazione.

Inutile dire che non serve essere medici o microbiologi per stabilire che una situazione in cui migliaia di persone affannano ridono, urlano, si abbracciano e sputazzano ha un’elevata probabilità di essere occasione di contagio per un virus aerobico, altamente contagioso, veicolato col droplet e ad infezione polmonare.

Ovviamente possiamo affermare che Fabio Marri ha una scarsissima intelligenza deduttiva, o in alternativa, che ha un QI inferiore a 90.

Mi rammenta molto la storia per cui tutti abbiamo uno zio Giovanni che fumava sessanta sigarette al giorno ed è morto a novant’anni in piena salute, o la storiella del tizio che si diverte a imboccare l’autostrada contromano rassicurando gli amici sul fatto che no, non gli è accaduto mai nulla.

E mi spiace, anche se è gustosissimo che mi dia del bugiardo, e con me a tutti i medici e gli infermieri che vedono le cose che vedo io, non rivelerò i nomi di coloro che si sono contagiati a seguito di una gara podistica e mi hanno raccontato in privato il loro rimorso e il loro ricredersi su parecchie cose. Esiste una legge sulla privacy molto severa in Italia, ma anche se non ci fosse non lo farei lo stesso. Dovrebbero essere loro a farlo e per libera scelta e senso civico, ma mi confessano che hanno paura della figuraccia mondiale dopo essersi spesi in arrogante negazionismo per mesi.

Pertanto, in bocca al lupo a Fabio Marri e a tutta la redazione di Podistinet, a cui auguriamo di non doversi ricredere allo stesso modo, certi del fatto che no, se anche vedessero la morte con gli occhi in un reparto Covid e avessero la fortuna di uscirne non verrebbero a raccontarlo a noi, l’arrotondamento domenicale fatto di foto, speakeraggio e banner sul bloghettino potrebbe risentirne, e ciascuno ha l’onestà intellettuale che ha.

E, ovviamente, la presa per il culo che merita.