Dieci consigli per essere un perfetto cialtrorunner

Il mondo dell’atletica dilettantistica spesso tende a prendersi troppo sul serio, anche quando non ce ne sarebbe alcun motivo. A me piacerebbe mostrare l’altro lato della medaglia, cioè i dilettanti che fanno i dilettanti, che corrono e basta, e finita la gara, la corsa, la tapasciata, o quello che sia pensano ad altro, e non a come avrebbero potuto limare un minuto o due sul tempo finale. Mi ricordo un viaggio in macchina insieme ad altri amici di ritorno da una mezza maratona, in cui si parlò per ore di come migliorare il tempo ottenuto quel giorno: oltre a farmi due palle così per alcune ore, manco si stavano godendo quello che avevano fatto quel giorno!

Io voglio essere il portabandiera dei cialtrorunner, quelli fanno le cose un po’ alla carlona, che del running seguono pochissime regole, giusto per non sbracare, che hanno la corsa all’interno della loro vita e non la vita dentro la corsa. Allora ho pensato a un manuale per essere un perfetto cialtrorunner e naturalmente, se sei un vero cialtrorunner, non lo seguirai.

Le tabelle

Mai seguita una, neanche per sbaglio. Ricordo che quando ero agli albori della mia passione per la corsa, comprai un numero di Runners World in cerca di consigli, vidi la tabella per portare a termine una mezza maratona e mi spaventai talmente che chiusi la rivista e continuai a fare ciò che stavo facendo: correre e basta. Se diventa un lavoro, se in un mondo di regole da seguire dalla mattina alla sera, ne aggiungiamo delle altre, io non ci sto più. Corri, allunga le distanze, abbassa il ritmo, varia il percorso, e corri. Ho portato a temine dieci maratone e trentaquattro mezze, vuol dire che si può fare no?

Le ripetute

Sarebbe un sottocapitolo della tabella, ma qui qualche tentativo l’avevo fatto: è una roba noiosa, e soprattutto una tortura, poi per uno pesante come me è come prendere la rincorsa con il busto legato a un albero. Le prestazioni migliorano lo stesso, se proprio ci tieni, anche se fai qualche allenamento più breve, alzando il tuo ritmo abituale.

La colazione pre gara

Qui vi chiedo davvero di non seguirmi, perché non vorrei fare danni. Non ho mai bevuto il The prima di una gara, come viene consigliato da sempre da ogni addetto ai lavori: caffélatte, brioches, pane e nutella, torta, marmellata… colazione come se non ci fosse un domani. Ma io rispondo solo a me stesso, se temete che possa darvi disturbi durante la gara don’t try this at home!

La cena pre gara

Come per la colazione, fate come vi sentire, se pensate che non condizioni le vostre prestazioni. Prima della Maratona di Roma del 2015, in cui stabilii il mio personale, cenai con due piatti di pasta, due birre e il dolce, e l’indomani corsi la mia gara migliore di sempre. Non siamo professionisti, non c’è bisogno di mangiare pasta in bianco e bresaola, ma non posso neanche dirvi cosa mangiare, fate come il vostro buonsenso vi dice, se ne avete: io non ne ho.

L’abbigliamento

Una cosa deve essere chiara: non c’ è alcuna scarpa, maglietta, pantaloncino né calzettone che possa migliorare le vostre prestazioni: se starete bene farete bene, altrimenti farete flop, in ogni caso. Stabilito questo, ognuno ha le proprie preferenze, c’è chi preferisce andare alla Decathlon, e portare via roba a poco, chi preferisce il negozio specializzato, che ha un prodotto migliore e un po’ più costoso. Io faccio un po’ e un po’, l’unica raccomandazione è per la scarpa: non è detto che dobbiate svenarvi, ma non risparmiate troppo, si rischia di farsi male, a lungo andare.

Il riscaldamento

Prima di qualche gara, nei periodi in cui ero un po’ più’ infoiato, mi è capitato di fare un po’ di riscaldamento, ma pochissime volte. Prima di un allenamento, che io ricordi, mai. Correte un po’ più piano i primi due chilometri, non partite a razzo, e sarà come aver fatto riscaldamento.

Lo stretching

Forse fatto una volta, dopo essermi sentito un perfetto imbecille, non ho mai più fatto tentativi.

Discutere del costo delle gare

E’ una perfetta idiozia. Se vuoi fare una gara, qualsiasi gara, e sei in grado di sostenerne il costo, falla: Non stai pagando una iscrizione, stai avendo accesso a una esperienza.

Partecipare alle gare “commerciali”

Quando si vuole fare gli snob, rispetto a un determinato argomento, lo si comincia a definire commerciale: un giorno vorrei prendere uno di questi professoroni di stirpe, e farmi spiegare cosa intendono dire: la Stramilano è commerciale, la Deejay Ten è commerciale, la New York Marathon è commerciale… le altre gare invece sono organizzate da Onlus, a quanto pare!!! Come sopra, non farti condizionare, se puoi e vuoi farlo, do it.

Mostrare la medaglia di finisher

Il vero cialtrorunner, da quando taglia il traguardo fino al mattino seguente (non di più perché diventa troppo anche per un cialtrone) non si toglie mai la medaglia di finisher dal collo. Ovunque vada, la indossa, come fosse il vincitore della gara. E se ci pensi bene, è davvero un po' così.