Dice Gatto Scrivente di Carlo Esposito
Lo sapete tutti, io non sono uno che tace o che la manda a dire. Quando Fabio Marri di Podistinet scrive che il Covid è ormai, “al peggio un banale raffreddore” (9 giugno) o che la mortalità di questo virus è inferiore a quella dei suicidi (1 settembre), o Monetti diffonde bufale paurose del tipo “Runner pestato a sangue perché non indossava la mascherina” (19 aprile) o “Runner insultato prende a martellate una macchina” (24 marzo, e per inciso nessuno dei due c’entrava nulla con la corsa: nel secondo caso fu costretta a intervenire perfino la Fidal Veneto per ristabilire un brandello di verità), mi diverto moltissimo a smontare la loro logica infantile e lo loro bugie deliranti pezzo per pezzo. Quasi sempre è sufficiente ripostare le loro affermazioni evidenziandole per farsi parecchie risate.
Ma, da molte parti, e da persone che ritengo intelligenti e acute, mi viene posta la vexata quaestio: non è che così facendo si ottiene l’effetto contrario? Ovvero di dare loro una visibilità che non meritano?
Inutile dirlo, il rischio c’è. Blastare qualcuno significa ovviamente dargli visibilità, affrontarlo gli conferisce legittimità, che si tratti di sedicenti giornalisti sportivi seminatori di odio, di no-vax, di terrapiattisti o di razzisti di ogni risma. Ma l’alternativa, cioè ignorarli in silenzio, sarebbe peggiore.
Questo per tre motivi:
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Questa gente grazie alla rete ha una voce potente. Mentre trent’anni fa potevano fare le proprie sparate solo in un circolo ristretto, oggi possono raggiungere decine di migliaia di persone in tempo reale. Per dirla con Umberto Eco, “il web ha dato voce a legioni di imbecilli”. Che noi li ignoriamo o no, spargeranno il proprio veleno per i propri scopi, e i risultati si vedono già: nel mio precedente articolo abbiamo parlato degli insulti totalmente ingiustificati ricevuti dalla rivista Correre per un semplice articolo di raccomandazioni e istruzioni. Come nella Germania Nazista, sono in molti a credere, con spirito assolutamente acritico, che l’incendio del Reichstag sia stato opera dei comunisti.
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Molte persone hanno la tendenza a credere a queste bufale, come è noto il Lato Oscuro della Forza ha una forte presa sulle menti deboli. Il risultato, se stiamo zitti, sarà un’accelerazione vertiginosa verso il deterioramento del macro-ambiente running, che ha già in questo senso parecchi problemi di etica e morale. È dovere dell’intellettuale e dell’uomo libero non tacere di fronte alla menzogna diceva Gramsci, e io sono totalmente d’accordo.
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Infine, vedete, funziona. L’ironia e l’umorismo sono armi potenti, e già io, da solo, che non sono proprio un accidenti di nessuno, ho ottenuto risultati strabilianti in pochi mesi: molte Patafiocche Sporty Bloggers hanno iniziato a fare grande attenzione alle sciocchezze che scrivono in materia di nutrizione, molti spacciatori di doping sonpo diventati estremamente più cauti, e molti giornalai sanno benissimo che non potranno seminare odio indisturbati, si dovranno scontrare con una inesorabile e inarrestabile presa per il culo.
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Vero, i bloghettini avranno qualche clic in più nel breve periodo, ma fidatevi, nessuno di quegli inserzionisti che gli dà da campare vuole una pubblicità così negativa, quindi dovranno fare molta attenzione per evitare di trovarsi un felino infuriato tra i capelli (o peggio). Certo, sarebbe meglio, molto meglio se fossimo in tanti. Ma proprio tanti. Un esempio lampante?
Sul finire del 2020 una serie di polemiche aberranti, con toni degni di una Corleone anni ‘50, hanno infestato il web relativamente alla seconda squalifica di Alessio Guidi da parte del Tribunale Nazionale Antidoping. Mentre la folla berciante dei followers discettava sul “farsi i cazzi propri, che si campa cent’anni”, il vostro micetto ha pensato bene di scrivere a Brooks che no, non era bello che un plurisqualificato dal TNA facesse parte del loro team di promoters. E assieme al mio, credetemi, sono arrivati centinaia di altri messaggi, se non migliaia. Il risultato? Alessio Guidi non farà parte del Run Happy Team del 2021, nessun direttore marketing vorrebbe perdere così tante vendite, anche se, sia detto senza offesa, stiamo parlando del minimo sindacale, sarebbe stato bello che fosse stato scontato, che non si dovesse scatenare la lotta.
Sapete, quando ero ragazzo c’era questo amico fraterno, il cui papà aveva chiuso con la lotta armata quando era ancora possibile farlo senza essere ammazzati (è morto eh, lo dico perché i reati di terrorismo non vanno in prescrizione e a qualcuno potrebbe venire in mente di rompermi i cojoni): quando gli chiesi perché aveva dato un calcio a tutto, mi rispose semplicemente: “è vanità pensare che una persona, o un gruppo di persone, possano portare sulle spalle la volontà di riscatto di un intero popolo. Perciò sono andato a insegnare filosofia: è molto più rivoluzionario, credimi.”